Fumare fa male anche senza catrame? Ecco la verità nascosta sulla nicotina e il rischio tumorale

Fumare fa male anche senza catrame. Questa affermazione si fonda su numerosi studi degli ultimi anni che hanno analizzato nel dettaglio gli effetti della nicotina e delle moderne alternative al fumo tradizionale, come sigarette elettroniche e prodotti a base di tabacco riscaldato. Sebbene il catrame, risultante dalla combustione del tabacco, sia notoriamente tra i maggiori responsabili delle patologie cancerogene collegate al fumo, recenti ricerche hanno evidenziato come la nocività del fumo non sia circoscritta esclusivamente a questa sostanza.

I danni della nicotina al di là del catrame

Per decenni la nicotina è stata considerata soltanto come una sostanza che crea dipendenza. Tuttavia, negli ultimi anni è stato dimostrato che la nicotina stessa presenta caratteristiche cancerogene. Secondo dati riportati dall’AIRC, una revisione pubblicata su Nature Reviews Cancer ha identificato la nicotina come agente direttamente coinvolto nella formazione di diverse tipologie di tumori, tra cui quelli al polmone, alla testa e al collo, allo stomaco, al pancreas, al fegato, alle vie biliari, alla vescica, al seno e alla cervice uterina.

Il meccanismo di questa pericolosità risiede nell’interazione tra nicotina e i suoi recettori cellulari: questo legame avvia catene metaboliche che possono risultare cancerogene nell’organismo, accentuando la probabilità di insorgenza di tumori, indipendentemente dal catrame. Ecco perché il rischio tumorale rimane elevato anche in assenza di questa sostanza.

Sigarette elettroniche, tabacco riscaldato e prodotti senza combustione

L’avvento di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato ha sollevato il dibattito sulla loro sicurezza rispetto alle sigarette classiche. Sebbene alcune ricerche suggeriscano una minore presenza di alcune sostanze cancerogene rispetto a quelle generate dalla combustione del tabacco, non significa che questi prodotti siano sicuri.

Composizione e rischi dei prodotti alternativi

  • Sigarette elettroniche: contengono liquidi variabili, spesso con nicotina, e sottopongono gli utenti all’inalazione di vapore che racchiude sostanze chimiche tossiche e cancerogene. Sono stati identificati centinaia di composti, tra cui veleni e sostanze vietate, anche in liquidi privi di nicotina.
  • Tabacco riscaldato: questi prodotti rilasciano comunque sostanze pericolose che possono essere dannose a lungo termine. I rischi riguardano sia il sistema cardiovascolare che quello polmonare e orale, oltre a un aumentato rischio di tumori.

Recenti studi hanno inoltre osservato che anche i liquidi per sigarette elettroniche senza nicotina possono risultare nocivi: test di laboratorio hanno mostrato che le cellule umane esposte al vapore subiscono danni e perdono funzionalità, con un aumento del rischio di infiammazioni e infezioni polmonari. Tutto ciò conferma che il rischio di sviluppare patologie non è legato esclusivamente alla presenza di catrame.

Pericolosità confermata anche in assenza di nicotina?

Un interrogativo frequente riguarda gli effetti nocivi dell’inalazione di vapore o fumo privi di nicotina. Le evidenze scientifiche disponibili evidenziano che, anche in assenza di nicotina, le sostanze chimiche contenute nei liquidi delle sigarette elettroniche o in quelli usati per il tabacco riscaldato comportano rischi per la salute. Tra queste, alcune sono correlate all’insorgenza di infiammazioni, irritazioni delle vie respiratorie e danni cellulari.

Le indagini condotte evidenziano che anche gli utilizzatori di sigarette elettroniche senza nicotina possono sviluppare irritazioni respiratorie, tosse secca e segni di bronchite. Per quanto queste alternative presentino una riduzione di alcune sostanze nocive rispetto alla sigaretta classica, la loro sicurezza, soprattutto nel lungo termine, è tuttora oggetto di studio e resta fortemente dibattuta nella comunità scientifica.

La verità sulla nicotina e il rischio tumore

Contrariamente a ciò che si è creduto per molti anni, la nicotina stessa viene oggi indicata dagli esperti come sostanza dalle potenzialità cancerogene indipendenti. Questa nuova prospettiva emerge da alcuni studi che la identificano ormai tra le principali cause di tumore in vari organi, anche in assenza di catrame e combustione. Inoltre, l’effetto della nicotina sui recettori cellulari attiva processi che favoriscono la moltiplicazione cellulare anomala e quindi la formazione di cellule tumorali.

L’importanza di questa scoperta risiede nel fatto che cambia completamente la percezione del rischio collegato a qualsiasi forma di assunzione di nicotina: il pericolo non deriva solo dalla combustione o dal catrame, ma dalla sostanza in sé, che rappresenta una minaccia per la salute sia dal punto di vista del rischio tumorale che di molte altre malattie croniche, incluse quelle cardiovascolari e respiratorie.

La dipendenza generata dalla nicotina si traduce in una maggiore esposizione prolungata a questa e ad altre sostanze tossiche, incrementando così il rischio di patologie anche gravi. Appare quindi indispensabile ribadire che nessuna forma di consumo, anche in presenza di prodotti ritenuti “più sicuri”, può essere realmente priva di rischi.

I principali tumori correlati all’uso di nicotina

L’elenco dei tumori associati al consumo di prodotti a base di nicotina si è notevolmente allungato grazie all’avanzare delle ricerche. Oltre al ben noto carcinoma polmonare, figurano:

  • Tumori di testa e collo
  • Tumore dello stomaco
  • Tumore del pancreas
  • Tumori del fegato e delle vie biliari
  • Tumori della vescica
  • Tumore al seno
  • Tumore alla cervice uterina
  • Tumore al rene

Le cause di questi tumori sono da ricercarsi sia nell’effetto diretto della nicotina sulle cellule, sia nella complessa miscela di sostanze chimiche presente anche nei prodotti alternativi come il fumo “senza catrame”, i vapori delle e-cig e il tabacco riscaldato.

Le autorità sanitarie continuano quindi a sottolineare l’importanza della prevenzione e della riduzione del consumo di qualsiasi prodotto contenente nicotina, raccomandando la massima cautela di fronte a dispositivi e sostanze apparentemente “meno dannosi”. Rimane infatti l’incertezza legata agli effetti a lungo termine, soprattutto riguardo ai nuovi scenari di esposizione a sostanze chimiche poco studiate nei loro effetti cronici.

In conclusione, fumare rimane dannoso anche senza la presenza di catrame e la nicotina si conferma quale principio attivo con elevati rischi oncologici e sistemici. Nessuna alternativa può garantire assoluta sicurezza e il rischio di sviluppare tumori e altre patologie resta significativo in ogni modalità di consumo.

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